Pedodonzia: cos’è, di cosa si occupa

Pedodonzia: igiene, prevenzione e trattamenti della salute orale dei bambini, in bambini e ragazzi; Ecco cosa fare.

Quando si parla di denti, nello specifico all’interno di una categoria specifica della popolazione (soggetti dai 2 ai 16 anni), un termine che sentiamo molto spesso è Pedodonzia.

Pedodonzia: cos'è, di cosa si occupa

Nel nostro articolo entreremo nel dettaglio di questo argomento per conoscerne ogni aspetto.

Di cosa si occupa la pedodonzia?

La pedodonzia è una branca molto delicata e particolare nell’ambito della cura dei denti. Essa, infatti, è legata a ciò che riguarda igiene, prevenzione e trattamenti della salute orale dei bambini, in un range di età specifico che, come abbiamo visto nell’introduzione, va dai 2 ai 16 anni.

All’interno della pedodonzia operano diverse figure che lavorano in team, e dove le due figure principali sono l’odontoiatra e l’igienista dentale.

Si tratta quindi di un settore ben definito all’interno della sfera dell’odontoiatria, che quindi deve essere regolato da norme e sistemi di lavoro che garantiscano sicurezza e tranquillità ai pazienti che si devono sottoporre alle cure e ai trattamenti.

Perché i denti da latte sono importanti? L’importanza della prevenzione nei bambini

Quando si parla di bambini, specialmente in merito alla cura dei denti, ci sono purtroppo dei luoghi comuni che non si riescono ancora a sfatare, sebbene si deve dire che le abitudini negli ultimi anni mostrano una tendenza in positivo nelle scelte dei genitori di curare l’igiene dentale dei figli fino fai primi anni di vita.

Ci sono ancora molte persone però a ritenere che i denti da latte, essendo chiaramente provvisori, non siano da curare come i denti normali. Si tratta purtroppo di un modo di penare arcaico e legato a vecchie credenze popolari, che, come capita per molte cose, sono divenute luoghi comuni.

In realtà, è bene sapere che non solo è importante la prevenzione dei bambini fin dai primi anni di vita, ma che la salute orale è di grande aiuto nella loro crescita e nel loro sviluppo.

Basti pensare che, quando i bambini presentano una scarsa igiene orale, la bocca finisce per riempirsi di batteri che possono andare anche a minacciare i denti permanenti dopo che essi fanno la loro comparsa.

Non solo, la carie che si può accumulare all’interno dei denti da latte, può portare essi a cadere prima di quando sarebbe dovuto accadere, e questo può provocare un’alterazione degli spazi e del rapporto tra le arcate dentarie. Questo porta ad un disallineamento dei denti permanenti e quelle che in gergo tecnico si chiamano malocclusioni, che per essere più chiari sono rappresentati da un rapporto anomalo tra i denti della mascella e i denti della mandibola.

Quando visitare un pedodonzista

Abbiamo appena visto quanto sia importante la prevenzione per i propri figli, dunque a questo punto è lecito porsi una domanda importante, ovvero quando sia il momento migliore per far visitare il proprio figlio da un pedodonzista.

Ci sono almeno due momenti della vita dei propri figli che rappresentano tappe obbligate da fare presso il pedodonzista.

La prima dovrebbe essere effettuata tra i 3 e i 6 anni momento in cui c’è la fase di crescita dei denti da latte, e nel quale periodo è necessario tenere sotto controllo la loro crescita e la salute generale del cavo orale.

Una visita accurata fatta in questo periodo della vita dei nostri bambini, permette al professionista di andare a correggere, laddove ci fossero, eventuali alterazioni della crescita ossea, andando quindi a prevenire problemi futuri.

La seconda visita deve essere fatta tra i 9 e i 13 anni, ovvero quando i bambini entrano di fatto nell’età in cui comincia a manifestarsi lo sviluppo, e con un controllo si possono individuare e correggere prima che sia troppo tardi problemi legati alla parte dentale della mandibola e della mascella.

Igiene orale nei bambini e nei ragazzi

È chiaro oramai quanto sia importante tenere sotto controllo l’igiene orale nei bambini quanto nei ragazzi in età adolescenziale, ma come ci si deve muovere per essere certi che si stia facendo tutto bene? Entriamo nel dettaglio di questo argomento osservando la cosa su entrambe le fasce di età:

Igiene orale nei bambini

La cosa essenziale è quella di educare i propri figli verso una corretta igiene orale, in modo che poi essi possano fare da soli senza dover stare loro costantemente dietro.

In pratica, si dovrà insegnare loro come ci si spazzolano i denti in modo corretto, quante volte si devono lavare e fare in modo che percepiscano la visita dal dentista non come un incubo, ma bensì come un momento importante, una cosa di cui andare fieri.

È chiaro però che questo non basta a far sì che i denti siano sempre sani, ma ad una corrette igiene orale si deve anche accompagnare una corretta alimentazione, la quale si deve tramettere loro motivandoli a essere virtuosi. Con questo ovviamente intendiamo che, quando si alimentano, si vadano ad eliminare o almeno a limitare sensibilmente, i cibi cosiddetti cariogeni, i quali sono fautori nel tempo dello sviluppo di carie e patologie legate al cavo orale.

Si deve insegnare ai propri figli l’importanza di avere un bel sorriso da mostrare alle altre persone, in modo da garantirsi un futuro positivo sia in termini di salute che di immagine personale. Chiaramente non si tratta di un percorso che si deve fare da soli, ma durante tutta la fase che va dall’età infantile al periodo finale dell’adolescenza, ci si deve affidare ad un professionista che sia davvero molto bravo.

Inutile sottolineare l’importanza di mantenere sempre lo stesso laddove possibile, il quale accompagnerà il piccolo fino all’età ultima nella quale si esce dalla sfera del pedodonzista.

Igiene orale nei ragazzi

Le si è fatto un buon lavoro fin da quando sono piccoli, una volta divenuti ragazzi le cose dovrebbero andare lisce.

L’età adolescenziale però spesso nasconde momenti in cui i ragazzi tendono a lasciarsi andare, questo per una serie di motivi, ma i genitori devono essere abili a non permettere ai figli di non curare la propria igiene orale.

Sarà importante continuare a seguire la loro crescita portandoli periodicamente da un dentista e verificando che si lavino i denti in modo corretto e nei momenti giusti.

Palato stretto nei bambini e nei ragazzi

Il palato stretto è una problematica non così rara nei bambini. Il palato si sviluppa per mezzo della lingua, grazie alla cui forza maggiore rispetto a quella esercitata dai muscoli facciali, va a permettere al palato di crescere in larghezza.

Se un bambino presenta appunto un palato “stretto”, significa che questo meccanismo naturale non ha funzionato nel modo giusto.

Le motivazioni possono essere diverse, ma almeno quattro sono quelle principali, ecco quali:

Postura scorretta

Questo può avvenire se per abitudine il bambino tende a tenere la lingua troppo bassa, oppure un suo posizionamento errato durante la deglutizione (in questo caso si parla di deglutizione atipica), o anche per particolari conformazioni anatomiche (in questo caso si parla di frenulo linguale corto).

Cattive abitudini

Alcune abitudini sbagliate che non vengono corrette fin da subito, come ad esempio il succhiamento del dito, l’utilizzo prolungato del ciuccio, oppure la continua interposizione di oggetti tra lingua palato, non permettono al meccanismo sopra descritto di funzionare in maniera corretta, rendendo quindi impossibile l’allargamento del palato in modo naturale.

Respirazione orale o difficoltà motorie della lingua

Quest’ultime dovute però non a cattive abitudini del bambino ma a ragioni patologiche specifiche o di carattere neurologico.

Come intervenire nel caso di palato stretto?

Bene, la soluzione al problema è quella di avvalersi di specifiche apparecchiature, le quali hanno proprio la funzione di espandere la dimensione del palato.

A dover prendere una decisione in merito sarà un ortodontista, il quale dopo aver studiato accuratamente il caso valuterà quale possa essere la migliore apparecchiatura per risolvere il problema. A essere importante è il periodo in cui si sottopone il bambino al trattamento, in quanto ad un certo punto della sua crescita potrebbe essere troppo tardi.

Il momento assolutamente migliore per andare a operare sul palato stretto è quando i pazienti sono ancora nella fase di crescita. Si deve infatti considerare che, se ci si rivolge all’ortodontista in età adulta per risolvere il problema, sarà necessario rivolgersi oltre che all’ortodontista, anche ad un chirurgo maxillo-facciale.

Dunque, è essenziale fare la visita di un esperto nel momento giusto, e il consiglio generale è quello di fare la prima visita in merito verso i 3-4 anni.

Malocclusione nei bambini e nei ragazzi

Un altro problema che si può incontrare quando si osserva la dentatura dei bambini e dei ragazzi, come anche in età adulta, è quello della cosiddetta malocclusione, la quale viene diagnosticata in modo molto semplice e rapido dal dentista che ci visita.

Sebbene si sappia che si tratta di un problema legato ad una scorretta chiusura del morso, non esiste un solo tipo ma bensì diverse tipologie. Ecco quali sono le varie forme di malocclusione:

Morso aperto

Quando siamo di fronte a questo tipo di malocclusione, saremo impossibilitati a chiudere i denti anteriori. Ciò vuol dire che nel caso si provi a serrare i denti, quelli davanti non si toccano fra loro, lasciando quindi uno spazio aperto nel mezzo.

Sebbene una delle conseguenze negative la si trovi a livello estetico, quella principale la si trova sotto l’aspetto funzionale.

Chi presenta questo problema non sarà in grado di realizzare in modo corretto le funzioni masticatorie o fonetiche di base.

Morso incrociato anteriore

Conosciuto anche con il termine morso inverso, è una delle problematiche assolutamente più comune nei casi di malocclusione.

I denti superiori si vanno a posizionare dietro a quelli inferiori quando si va a serrare la mascella. I bambini che presentano questo problema si solito presentano anche un palato stretto e profondo, per cui hanno delle difficoltà nel mordere.

Affollamento dentale

Si tratta di una discordanza tra quello che è l’osso mascellare e la dimensione totale che i denti vanno ad occupare.

In pratica, questi non avranno sufficiente spazio per posizionarsi in modo corretto, e il risultato sarà che alcuni crescano più avanti e altri più indietro. Questo non rappresenta solo un problema estetico quando si va a sorridere, ma ci sono difficoltà anche nel tenere una corretta igiene orale.

Retrogantismo

Si tratta di un’alterazione che si presenta con la mandibola che occupa una posizione più arretrata del normale. Oltre a questo, anche la sua dimensione è più piccola del solito, e l’osso mascellare superiore va ad essere di fatto in una posizione più avanzata rispetto a quello inferiore.

In questo caso, si avrà un problema per cui i denti che si trovano nella parte inferiore non vanno a toccare quelli superiori quando si va a serrare la mascella.

Nella maggior parte dei casi la ragione di questo problema è genetica, ma possono influire anche l’abuso del ciuccio durante l’infanzia, o anche la cattiva abitudine di succhiare il dito.

Morso profondo

Qui abbiamo i denti superiori che non vanno a coprire i denti inferiori, e la cosa da tenere presente in questo caso è che si tratta della tipologia di malocclusione ad avere più pesanti controindicazioni.

Infatti, chi possiede un morso profondo, presenterà problemi nella masticazione, fenomeni di bruxismo, predisposizione alla parodontite (ciò dovuto chiaramente all’impossibilità di avere una corretta igiene orale, e infine problemi funzionali.

Cattive abitudini da eliminare

Ecco quali sono le principali cattive abitudini che si devono eliminare quando si cerca di procedere con una corretta igiene orale:

  • Non spazzolare abbastanza a lungo: per una corretta igiene si deve spazzolare bene per almeno cinque minuti.
  • Non guardarsi allo specchio mentre si lavano i denti: bisogna guardare bene se si lavano correttamente tutte le zone del cavo orale.
  • Spazzolare troppo forte: sebbene i denti hanno una superficie dura, non significa che non siano delicati, quindi, è bene spazzolare in modo gentile.
  • Usare uno spazzolino sbagliato: non tutti gli spazzolini vanno bene, si deve chiedere al proprio dentista quale sia migliore per il proprio caso.
  • Usare il dentifricio sbagliato: come sopra, è bene farsi consigliare dal dentista quale possa essere il giusto dentifricio.
  • Non usare il filo interdentale: pochi lo fanno, ma solo con questo si riesce a pulire bene tra un dente e l’altro.
  • Non risciacquare dopo la spazzolatura: dopo aver spazzolato i denti ci sono residui che rimangono tra denti e gengive dopo essere stati rimossi, solo risciacquando si elimina definitivamente.

Migliori dentisti in Italia per la pedodonzia

Non è semplice stilare una classifica dei migliori dentisti che operano nel campo della Pedodonzia, in quanto su tutto il territorio italiano ce ne sono molti.

Quello che ci sentiamo di consigliare è di rivolgersi a centri che hanno una certa esperienza specialmente con i bambini più piccoli, e in questo caso possiamo citare i tre migliori ospedali per bambini che hanno un reparto di pedodonzia forte a livello anche europeo. Parliamo dell’Ospedale Universitario Meyer di Firenze, dell’Ospedale Pediatrico Istituto Giannina Gaslini di Genova, e infine, dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma.

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