Ingredienti Dentifricio: che Componenti ci sono

Scopri gli Ingredienti del Dentifricio, quali ci sono, se sono dannosi per la salute e quali sono i migliori per la corretta igiene orale.

Quali ingredienti contiene il dentifricio? Quali sono i componenti del dentifricio?

Ingredienti Dentifricio: che Componenti ci sono

Porsi queste domande è giusto, visto che la pasta dentifricia la utilizziamo nel cavo orale e dunque, in un’area molto sensibile. Oltre che, ovviamente, a contatto con i denti.

Quindi, va da sé che ingeriamo anche il suo contenuto ed è giusto informarsi su quale sia. Del resto, sul mercato ci sono svariati prodotti, anche biologici. Ma in pochi si interessano di ingredienti e componenti del dentifricio. Non manca chi poi fa il dentifricio in casa.

Lo scopo di questo articolo è capirne di più su questo argomento.

Ingredienti dentifricio quali sono

Passiamo subito al sodo e vediamo quali sono gli ingredienti di un dentifricio.

Biossido di titanio

Si tratta di un composto chimico inorganico aggiunto come colorante. Il suo scopo è quello di attribuire un colore bianco al dentifricio. A quanto pare, secondo le ricerche effettuate ad oggi (ma di tanto in tanto qualche istituto di ricerca tende a stravolgere gli assunti dati per certi) il biossido di titanio non viene assorbito dal nostro organismo. Quindi sarebbe sicuro.

Tuttavia, occorre anche aggiungere che non ci sono studi che asseriscono se sia assorbito o meno dalle mucose della bocca. E la questione non è proprio secondaria, dato che il biossido di titanio sarebbe cancerogeno e quindi causerebbe tossicità per il nostro organismo.

Altro aspetto che conferisce più di un dubbio è il fatto che il biossido di titanio non conferisce alcun beneficio orale ma serve solo per ragioni di marketing. Proprio per conferire un accattivante colore bianco al dentifricio.

Triclosan

Qui siamo di fronte ad un pesticida aggiunto a molti prodotti di consumo come agente antibatterico. Gli studi condotti sugli animali hanno attribuito al triclosan la rottura endocrina (ormone). Inoltre, potrebbe contribuire a creare ceppi di batteri resistenti agli antibiotici.

Occorre infine aggiungere che la FDA – l’Agenzia americana che si occupa di dare il permesso a prodotti e farmaci per la salute e il benessere fisico di essere immessi sul mercato – ha vietato l’uso del triclosan già in altri prodotti come il sapone e altri prodotti destinati all’igiene intima. Quindi, dovrebbe far riflettere il fatto che sia consentito per un prodotto che finisce in bocca.

Laurilsolfato di sodio

Laurilsolfato di sodio è un composto chimico utilizzato nelle vesti di tensioattivo, detergente e denaturante per cosmetici e detergenti industriali. Purtroppo anche qui non ci sono buone notizie: quasi 16.000 studi hanno accertato la sua natura tossica, ma è ancora usato in molti prodotti cosmetici e nei dentifrici convenzionali.

L’EWG – l’Environmental Working Group, un gruppo di attivisti americani specializzato in ricerca e advocacy nei settori dei sussidi agricoli, delle sostanze chimiche tossiche, ecc. – ha denunciato il fatto che questa sostanza chimica, adoperata anche come insetticida, può generare irritazione e tossicità degli organi umani ed animali.

Fluoruro

Secondo la Fluoride Action Network, anche piccole quantità di fluoro sono in grado di generare tossicità acuta. Che hanno come prime ed immediate controindicazioni nausea, vomito e mal di testa. Inoltre, il fluoruro non fa bene neanche ai bambini, dato che danneggia lo sviluppo dei loro denti, generando, tra le altre, la fluorosi.

Colorazione artificiale

Oltre al bianco, in commercio troviamo dentifrici di altri colori. Soprattutto quelli per bambini, al fine di renderne più accattivante l’utilizzo.

Tuttavia, diversi studi hanno collegato sostanze chimiche coloranti artificiali all’iperattività e all’ADHD proprio nei più piccoli. In generale, i coloranti alimentari artificiali sono dannosi per l’attività neurologica dei bambini, spesso utilizzate anche per torte e dolci.

Ingredienti abrasivi

Tali componenti servono per conferire una maggiore forza strofinante del dentifricio, e quindi renderlo più efficace rispetto al biofilm dei denti. In realtà, non serve una forza abrasiva particolare, visto che il dentifricio deve essere solo leggermente abrasivo.

Anche perché alcuni degli abrasivi utilizzati, come la silice idrata, risultano essere eccessivamente ruvidi. Con effetti negativi sullo smalto dei denti, rimuovendo lo smalto e la dentina. Rendendo quindi i denti più sensibili e provocando recessione gengivale.

Parabeni

I parabeni, che troviamo in molti prodotti destinati all’igiene personale, sono sostanze chimiche adoperate allo scopo di rendere più durevole la durata del dentifricio. Quindi, sono dei conservanti.

I parabeni li troviamo anche negli articoli alimentari. I parabeni possono risultare dannosi per l’organismo a lungo andare, finendo per provocare anche il cancro al seno. Infatti, sono altamente sconsigliati i deodoranti con i parabeni, anche per la vicinanza al seno.

Glicole propilenico

Il Glicole propilenico è un composto chimico sintetico che viene adoperato come tensioattivo. La succitata FDA – che poi corrisponde all’AIFA in Italia o all’EMA in Europa – ha ritenuto il glicole propilenico come sicuro. Tuttavia, può irritare la pelle, gli occhi, i polmoni e le mucose.

Viene utilizzato, oltre che per il dentifricio, anche in antigelo, solventi detergenti e vernici.

Le ricerche hanno dimostrato che può essere dannoso nei ratti dopo un uso a lungo termine. Ma una ricerca del 2013 ha lanciato un allarme anche per i più piccoli.

Carragenina

La carragenina, invece, è un additivo alimentare che viene reperito dalle alghe rosse e usato come addensante.

Alcuni studi condotti sugli animali hanno accertato che generi problemi intestinali, come infiammazione e ulcerazioni del colon. Inoltre, anche in esseri umani sono stati riscontrati problemi, come i disturbi intestinali. Risolvibili evitando i prodotti a base di carragenina. La forma degradata è altresì un noto cancerogeno. In campo alimentare, viene adoperata la forma non degradata che può essere facilmente contaminata. Quindi evitare gli alimenti che hanno questo componente.

Aspartame

L’aspartame è un dolcificante artificiale adoperato pure come agente aromatizzante. Ingerita viene scomposta in metanolo, vale a dire in alcool e per il nostro organismo è tossico. Infatti, filtra nel sangue dove viene convertito in formaldeide, composito chimico notoriamente nocivo.

Una volta assimilato dall’organismo, l’aspartame provoca come immediate controindicazioni mal di testa, vertigini, debolezza, perdita di memoria e disturbi gastrointestinali.

Una ricerca ha anche evidenziato che questo dolcificante artificiale può risultare cancerogeno.

Dietanolammina

Questa sostanza chimica viene adoperata nella pasta dentifricia come agente schiumogeno. Ma è un disgregatore ormonale e la succitata EWG gli conferisce un 10 (livello massimo) nella scala di rischi. E’ anche adoperato per regolare i livelli di pH, e, in concomitanza con altre sostanze, può avere effetti cancerogeni. Infine, può risultare altamente tossico.

Ingredienti dentifricio dannosi per la salute?

Abbiamo visto quali sono i componenti più comuni all’interno di un dentifricio. In effetti, abbiamo constatato quanti di questi ingredienti siano pericolosi e, oltretutto, adoperati spesso per mere ragioni di marketing (rendere il dentifricio più bello esteticamente, più profumato, più schiumoso).

La verità è che una cattiva salute orale (vale a dire della nostra bocca), rischia di comportare serie controindicazioni come malattie cardiache, diabete, osteoporosi. Tra le altre. Inoltre, finisce per causare immediati fastidi come giramenti di testa, vomito, nausea, problemi cognitivi. Nei bambini, poi, prodotti tossici, possono compromettere anche la crescita corretta dei denti.

In bocca abbiamo mucose protettive che possono irritarsi, infiammarsi e essere infettate da ingredienti tossici.

Ed ancora, alcuni agenti chimici possono interferire con il naturale equilibrio della flora importante per il preservamento di una corretta salute orale. Così come inficiare il microbioma intestinale.

Fluoro contenuto nel dentifricio fa male?

Il fluoro è senza dubbio il componente che preoccupa di più, perché è quello largamente più presente nei dentifrici.

Diverse ricerche hanno accurato che il fluoro contenuto nel dentifricio provochi problemi alla salute. Pere esempio, assumere quantità di fluoro superiori ai 2 mg al giorno causa fluorosi. Ancora, si consiglia addirittura di contattare un cento antiveleno se si ingurgita un discreto quantitativo di dentifricio. Rischio molto alto nei bambini, che potrebbero essere attratti dal suo sapore dolce e da colori accattivanti.

In America, la FDA ha obbligato le aziende produttrici di dentifricio a scrivere tra le raccomandazioni quella di contattare un medico o un centro di controllo nel caso in cui venga ingerita una quantità eccessiva di dentifricio. Complice la presenza di fluoro.

Ma oltre alla sua presunta tossicità, il fluoro viene anche additato di non essere efficace per lo scopo a cui sarebbe preposto. Sottolineando sempre la tossicità dei sali di fluoro, in grado di causare, con sovradosaggi minimi, delle fluorosi. Il che provoca danni ai denti, al sistema nervoso ma anche deficit cognitivi.

E’ anche vero, però, che tali ricerche si riferiscono soprattutto alla tossicità di integratori alimentari al fluoro. Salvando invece l’uso del fluoro nei dentifrici, capaci di fornire sufficiente protezione.

Ma la disputa qui è accesa: per esempio, diversi studi ritengono che i vantaggi nell’utilizzo del fluoro aiutano la mineralizzazione dello smalto dentario. Dimostrata, a loro dire, pure dai popoli che vivono in zone dove sono presenti acque ricche di ioni fluoro. Infatti, tra queste popolazioni vi è una bassissima incidenza di denti cariati. Quindi, otterrebbero benefici naturali dal fluoro.

La tendenza scientifica generale vuole comunque il fluoro molto utile per i denti, e con bassissimi impatti tossici sull’organismo. Sarebbe dunque consigliato per tutte le età, sebbene per i bambini sotto i 3 anni sono consigliati quantitativi modici.

Insomma, occhio agli ingredienti contenuti nel dentifricio e, se proprio non si vuole sbagliare, è anche possibile farli in casa in modo semplice e con ingredienti naturali.

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